Le donne di Paolo

A Paolo le donne sono sempre piaciute.

Piccole e rotondette o alte e magre, giovani o vecchie non aveva importanza. Adorava fotografarle. Aveva accolto l’era digitale come una manna dal cielo perchè gli aveva consentito di archiviare milioni di foto in cui c’erano tutte in tutte le situazioni, nude e vestite.

Riusciva a convincerle col suo sorriso bonario da pizzicagnolo di provincia. In realtà di professione faceva il medico chirurgo e l’unico posto dove proprio non gli veniva voglia di fotografare era, grazie al cielo, proprio l’ospedale. Era riuscito a convincere persino la barista, una ragazzetta di 23 anni che fece posare mentre si passava il mascara, nuda dalla cintola in su con quei senoni svettanti che superavano le leggi della gravità. O la sua collega cinquantenne mentre potava una pianta col culo il bella mostra rivolto all’obiettivo. Con lui si liberavano di ogni inibizione.

Le faceva sentire belle.

Naturalmente la promessa era quella di non mostrare le foto a nessuno. Del resto avrebbe avuto tutto da rimetterci quanto a reputazione.

E le donne acconsentivano, eccome.

Non le toccava mica. Non ne sentiva assolutamente il bisogno. Malgrado le foto fossero vagamente erotiche non era per quello che lo faceva.

Voleva catturare quell’espressione che lui pensava fosse dell’anima. Posavano si, ma arrivava il momento in cui, centinaia di foto dopo, si rilassavano e diventavano le donne che lui vedeva veramente.

Si creavano dei flash intensi tra fotografo e modella che a un certo punto si muoveva a modo suo, senza regole, senza sovrastrutture. Puro istinto. E se ne scoprivano delle belle. Le timide diventavano audaci, le più navigate improvvisamente pudiche. Alcune ridevano, altre piangevano, altre parlavano, parlavano per ore. E Paolo sempre li a scattare.

Dopo lo ringraziavano. Tutte. Eppoi sparivano. Cioè le vedeva ancora, ma come se non fosse successo nulla, come se lui non fosse mai entrato nella loro intimità più profonda.

Così, di giorno Paolo continuava il suo lavoro, come sempre. Di notte guardava tutte le sue donne che gli parlavano per davvero

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28 risposte a “Le donne di Paolo”

  1. Ciao, mi piace Paolo ♥

    1. Occhio che ti fotografa! 😀 buona domenica!

      1. Aiutoooooooooo noooooooo 😀

  2. Ti saluto veloce, abbi una buona domenica di terzo avvento, ti abbraccio con amore Pif♥

    1. Grazie Rebecca, sei un angelo <3. Buona domenica!

      1. … anche tu 😉

  3. Avatar in fondo al cuore
    in fondo al cuore

    mmmmmmm…….alla larga, non mi piacciono per niente le fotografie, a me naturalmente! 😉 Buona domenica!

  4. niente foto( nel blog non ci sono…) la penso come gli indiani d’america…. 🙂 e di Paolo diffidereiiiiiiiiiiii !!!!

    1. Uh io ne ho milioni. Normali eh! Mi piace riguardarle e ricordare i bei momenti. Ma non le ho mai pubblicate

      1. anch’io le faccio ancora con una reflex a rullino…rubo l’anima agl’altri ma non me ne faccio fare… 🙂 ! vanita’ al rovescio credo… 🙂 !

  5. Ciao, mi hai messo una pulce nell’orecchio con la storia del libro. Ho un’idea, un progetto che vorrei curare, posso scriverti privatamente se non disturbo? Soltanto per chiederti informazioni “tecnologiche”, io sono ancora all’età gesso/lavagnetta 😀 Buonissima settimana.

    1. Puoi scrivermi tranquillamente ma in realtà ne so poco anche io. Digitando “pubblicare un libro su Amazon” di danno tutti i link necessari: tu ti iscrivi, pubblichi il libro, fissi il prezzo, anche un euro, loro prendono una piccola royalty e il gioco è fatto. Io ho qualche libro nel cassetto ma non li ho pubblicati: mi vergogno come una ladra

      1. no. perché?!!! DEVI pubblicare. hai già le idee, hai già la parole; praticamente: è fatta. chiudi gli occhi e premi invio. però occhio alla punteggiatura. e alla grammatica 😉

      2. Un raccontìno lo scrivo in dieci minuti e non lo rileggo mai. Scelgo al volo la foto e click. WordPress mi diverte perchè sono libera di inventarmi quello che mi pare. Pubblicare un libro è come vendere le spazzole e anche quello richiede professionalità o è un flop assicurato. Così, invece, volo a zig zag senza troppi pensieri 🙂

  6. Credevo che si parlasse di me ma invece era un altro Paolo. Simpatico post, garbato e delizioso.
    Serena notte, esattamente come paolo ammira le sue modelle.
    Un abbraccio

    1. Beh, quando si scrive ci si spoglia un pò. Ciao

      1. Certamente. Ma ribadisco che mi è piaciuto per come l’hai porto.
        Ciao

  7. Fin dalla più tenera età ho sempre odiato farmi fotografare ,non mi piace mettermi in posa e non mi piace che altri guardino le mie foto! Paolo con me avrebbe toppato 😉
    Bel racconto ,mi è piaciuto molto.
    un abbraccio 😀
    liù

  8. Ma…e i maschietti chi li fotografa? Si accettano volentieri proposte! 😉

    1. Io sono pessima, riuscirei a fotografarne solo un pezzetto (oh oh!)

      1. oh oh!!

  9. Ciao hai avuto la mia mail? 😦

    1. Veramente no 😦
      Uso sempre il cellulare per scrivere ed effettivamente vedo male tutto. Mandami il messaggio privato su Twitter che ha una applicazione migliore per gestire i messaggi.

      1. Grazie di tutto, ora mi organizzo 🙂

  10. Che profondità, questo Paolo. Ho imparato ad apprezzare un poco più la fotografia quando due fra le persone a me più care e vicine hanno cominciato a parlarmi delle motivazioni della loro passione, dei loro perché, dei loro progetti e sogno, e soprattutto di cosa provano mentre lavorano; e le tue parole mi han fatto rivivere le loro.

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